NUOVO DECRETO DEL 3 SETTEMBRE 2020 SUI RIFIUTI SIMILI
Il 3 settembre 2020 è stato introdotto un nuovo decreto per i rifiuti simili.
Le novità
Uno degli aspetti principali introdotti dal nuovo Decreto Legislativo del 3 settembre 2020 è il tema dell’assimilazione e dei rifiuti simili.
È stata infatti rimossa l’esclusiva sui “rifiuti simili”, cioè quelli recuperabili (come carta, plastica), prodotti dalle attività commerciali e industriali, equiparabili ai rifiuti urbani.
Ora, i rifiuti simili agli urbani sono tali solo ed esclusivamente per calcolare gli obiettivi di riciclo.
Scompare così per i Comuni la possibilità di assimilare.
Le utenze non domestiche possono infatti assegnare i propri rifiuti al di fuori del servizio pubblico, dimostrando di averli portati al recupero.
In aggiunta, l’introduzione dell’obbligo della detassazione, vuole aiutare le imprese che portano a recupero i propri rifiuti.
Seguono le modifiche apportate:
- Nell’articolo 183 è inserito il punto b-quinquies: “La definizione di rifiuti urbani…rileva ai fini degli obiettivi per il riutilizzo…e non pregiudica la ripartizione delle responsabilità”.
- All’articolo 198 è inserito il comma 2-bis: “Le utenze non domestiche possono conferire…i propri rifiuti urbani previa dimostrazione di averli avviati al recupero…”
- Il comma 10 dell’articolo 238 è sostituito da: “Le utenze non domestiche che producono rifiuti urbani …e dimostrano di averli avviati al recupero…sono escluse dalla componente tariffaria…”
Fonti:
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